lunedì 31 dicembre 2012

Ay Ngoda oo





Corri Filippo e guarda. Il Signore ti chiama ad alta voce. Corri veloce per vedere cosa ha fatto per te!

               Cantano a squarciagola i bambini di Silambi 2, il villaggio dove ho celebrato il Natale e il saluto finale a Moissala. Non finivano più di cantare la mattina presto del 25. Brividi sulla pelle e un grande grazie a Dio per tre anni intensissimi di vita, volti, incontri, riunioni, feste, programmi, sogni, sconfitte, pianti. Vita insomma! Le donne gridano all’impazzata e vengono a salutarmi. Ci abbracciamo forte ( cosa che in pubblico sarebbe vietata!). Nessuna lacrima, solo gioia di esserci incontrati. E “Non ci si incontra mai per caso” mi diceva una volta un amico missionario. Che continuava: “Noi siamo i volti della gente che abbiamo incontrato”. Oggi sono un po’ più africano e meno europeo. Forse un po’ più umano. Magari un pò più fratello universale. Grazie a Dio, all’Africa, a Moissala, alla mia gente.
               Le emozioni alle stelle, come il 23 a Moissala centro: messa finale con danze che non terminano più. Gli amici sono venuti dai villaggi con polli, miglio, manioca per salutare il loro amico Loba Loba. Il 24 notte la messa sempre a Silambi 2 al chiaro di luna sotto le piante. Ho detto alla gente che non sarebbe stato Natale se il nostro vescovo Michele Russo non fosse stato lasciato libero di rientrare in Ciad. Non sapevo che poche ore prima il presidente aveva annunciato il suo ritorno. Ma non è ancora Natale quando gli allevatori entrano nei campi dei contadini con i buoi. Quando i bambini schiavi sono costretti a inseguire i buoi tutta una vita o finiscono al soldo di qualche signore in capitale. Quando le bambine sono vittime della mutilazione genitale femminile. Quando i proventi del petrolio non sono redistrubuiti in servizi alla popolazione (scuole e ospedali, strade, infrastrutture…e formazione di personale medico, insegnanti, leaders). Quando le varie etnie del paese si guardano in cagnesco e preparano i prossimi scontri. Quando nel vicino Centrafrica il paese è allo stremo in mano ai ribelli che hanno preso il nord e che ora puntano sulla capitale Bangui.Quando la guerra continua in Congo e i conflitti in Nigeria e Mali.
               Ma sì è Natale quando insieme facciamo festa e ringraziamo di 3 anni indimenticabili vissuti assieme. Di un Dio che si fa volto in noi e ci fa sentire fratelli. Oltre il colore della pelle e le altre barriere che noi siamo bravissimi a tirar su. E Lui che le continua a spazzarle via...
               Perdonami Dio, perdonatemi amici di Moissala se non vi ho amati abbastanza.
Corri Loba! Corri Moissala! O togsen ba (resistiamo!)

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