lunedì 5 novembre 2012

Hasta siempre hermano Fausto!


 
 
Porta il nome di Fausto Marinetti. In realtà è abitato da tanti piccoli che ha incontrato lungo il cammino. Gente che non conta nello scacchiere del mondo. Ma che grida dentro di lui.

Piange dentro e fuori. Si commuove per i derelitti della storia con cui ha condiviso lotte, passioni e speranze. In Brasile e ai margini della storia.  Gente che continua a vivere in lui. Sempre al seguito del folle di Nazaret e al passo del Vangelo. Scuola don Zeno di Nomadelfia. Descrive volti e racconta storie di piccoli crocifissi della storia. Persone in carne ed ossa che prendono il posto delle croci attaccate ai muri

Tra sabato e domenica di passaggio a Parma ci ha condiviso una vita fatta di passione, morte e resurrezione. Senza sconti. Come non glieli ha fatti la vita. Sempre in trincea, in frontiera, come un buon missionario che spende tutto quello che è e che ha.

Ci ha lasciato i suoi libri “Ai confini di Dio” e “Don Zeno, obbedientissimo ribelle”. Ci ha lasciato le sue lacrime e soprattutto il suo cuore che ribolle dentro contro tutte le ingiustizie e le sopraffazioni della terra. Mi ha ricordato Lele Ramin, Oscar Romero, Thomas Sankara, Francesco di Assisi, Lorenzo Milani…un profeta insomma, una di quelle “teste calde” (come ha detto ieri alla messa Don Luigi) che servono oggi all’umanità e alla Chiesa per ridare al mondo il sapore del Vangelo della giustizia.

Ci ha detto con il cuore in mano che i nostri soldi, ormai l’idolo che ci ha fatto smarrire nella via, non ci appartengono, se non quelli necessari per una vita almeno degna. Il resto appartengono all’umanità. Ferita, sfigurata, violentata, messa ai margini, esclusa…

Non resta allora che essere ribelli. Come Gesù di Nazaret e tutti i martiri della storia…

Grazie hermano Fausto. L’unico cammino è scendere…

Adelante siempre (Avanti sempre)…

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