venerdì 21 settembre 2012

Gesù di Nazaret tra i contadini





Più mi addentro nel personaggio Gesù di Nazaret e più mi rendo conto
che il suo ambiente e la sua gente sono così vicini alla nostra realtà
in fondo al Ciad. Campi da arare con i buoi e coltivare a mano,
allevamento di capre e mucche, pesca. Qualche funzionario e la vita
che ruota attorno al villaggio. La gente che si sposta a piedi o sulle
carrette trainate dai buoi.

I nostri contadini a Silambi, in formazione per diventare leaders
delle comunità cristiane di base, colgono subito il nocciolo del
Vangelo. Le parabole di Gesù parlano dritte al loro cuori e alla loro
realtà. Chi meglio di loro conosce i segreti della semina, del chicco
che si trasforma in pianta, del pascolare capre e mucche, del pescare
con le reti nel fiume? Chi meglio delle nostre donne conosce il
segreto del lievito nella farina che usano ogni giorno per preparare
la polenta?

Non hanno bisogno di tante spiegazioni, perché a loro, ai piccoli,
insignificanti della storia, sono state rivelate queste cose. Così Dio
continua a spiazzarci…non ai benpensanti, ai primi della classe, ai
potenti del mondo. Dio continua a fare conoscere le meraviglie della
sua presenza agli ultimi, i disprezzati. Basta aprire orecchie, occhi,
mani e cuori.
Io racconto loro la Buona Notizia di Gesù e loro me ne parlano con la
loro vita. Io ho delle parole e loro dei fatti. Parlano le loro mani e
i loro volti sfigurati dal sole e dal duro lavoro dei campi. Parla la
gioia di sentire Gesù di Nazaret uno di loro. Uno che sa cosa vuol
dire la vita dura e ne denuncia le ingiustizie strutturali.

Come mai il petrolio abbondante in Ciad non ha ripercussioni sulle
loro vite? Come mai potenti uomini d’affari vengono a portare via le
terre promettendo qualche soldo e privilegio? Oggi si scaglierebbe
Gesù contro le ipocrisie e i soprusi del sistema che abbiamo messo in
piedi e che affama la terra. Ecco perché, mentre nel mondo sazio non
attira quasi più niente qui, nei bassifondi del mondo, Gesù di Nazaret
è fonte di speranza e di vita. Porta ancora una Buona Novella di
resurrezione e di svolta. Non un illusione ma qualcosa che si tocca
con mano a partire dall’impegno per la giustizia e la verità.

Chi ha lo stomaco vuoto lo accoglie con rinnovato entusiasmo. Per
riempire pancia e speranza. E Lui continua a farsi pane spezzato…

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