venerdì 24 agosto 2012

Il buon musulmano


Mi alzo presto al mattino e medito il Vangelo del giorno. Celebro l’Eucarestia con la gente e corro a Guira,villaggio a pochi chilometri da Moissala. Carico 15 persone della comunità cristiana per lavorare nei campi del nostro centro dei leaders a Silambi. Il fango sulla strada è dappertutto e ad un tratto restiamo bloccati. La macchina rischia di scaravoltarsi. Siamo completamente impantanati. Che facciamo? Ho a bordo un novizio comboniano, Leonard, con malaria grave da portare all’ospedale. Disperare? Mai! Comunque un lusso...

Passa sulla strada Mohamed, musulmano che lavora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Va di fretta al lavoro. Ma si ferma e si tira su le maniche. Comincia con il badile a togliere il fango dalle ruote. Poi ci presta la sua batteria perché la nostra è scarica e la macchina si accende solo spingendo. Quindi organizza la gente per spingere e sollevare. Anche lui suda come un matto. Assieme ai quindici ce la mette tutta. Col fango fino alle orecchie riusciamo a saltarci fuori e ripartire.

Mohamed non chiede un soldo e riparte al volo al lavoro. Chiamo al telefono il suo responsabile per spiegargli il suo ritardo e ringraziarlo. Senza di lui non ce l’avremmo fatta. Alcuni della comunità cristiana dicono subito: “Ecco il nostro buon Samaritano”. O meglio, il nostro buon musulmano. Ha visto e si è fermato. Non è passato oltre. Lui che in tempo di Ramadan non mangia niente durante il giorno e dopo uno sforzo tale quali energie lo porteranno a sera? 

Altro che dialogo interreligioso. Questo è un tirarsi su le maniche insieme e aiutarsi a ripartire. Leonard arriva all’ospedale di Bebedja e la speranza aumenta. Al di là di ogni religione o confessione contano l’uomo e i suoi bisogni. Mohamed ce lo ha insegnato e il suo gesto, buona notizia che viene dall’islam, vale la pena di essere raccontato e scritto. Per dire a tutti coloro che non ci credono e che ritengono che con l’islam non ci sia nulla da fare, che una strada è possibile, necessaria e urgente.

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